Venti edizioni: un traguardo di tutto rispetto per Immagini dell’Interno, il Festival Internazionale del Teatro di Figura che dal 21 al 28 giugno ha riempito la città di Pinerolo con marionette, burattini, animazioni dal vivo ma soprattutto con moltissimi artisti di queste arti figurative le cui origini si perdono nella notte dei tempi.
L’evento si riconferma con successo con molti appuntamenti divisi tra il Salone dei Cavalieri, la Sala Concerti Italo Tajo ed il Teatro del Lavoro, ma senza scordare le piazze e strade del Centro Storico, laddove l’espressione di questi abili artigiani della favola arriva ai massimi livelli, forse perché proprio da posti così tutto è partito. Ed è bello vedere un pubblico innanzitutto sempre numeroso, ma pure variegato, dai bambini agli adulti: è tanta ancora la voglia, modernità a parte, di venire meravigliati dalle acrobazie in volo di bizzarri personaggi, così come sentire le lezioni, quasi mai scontate, che ci arrivano dalle parole di uomini di legno dalla testa dura.
Altri ancora gli appuntamenti correlati in questa settimana di invenzioni animate: cortometraggi, animazione studiata appositamente per i bambini, laboratori, incontri e diverse mostre correlate, tra le quali ricordiamo quella presso la Galleria Losano, con le incredibili creazioni degli allievi dell’Accademia Albertina, tra fotografia, stop motion e figure potenti e stravaganti.
Il gran finale si ha avuto poi nella serata di sabato 28, dove lungo tutta la zona di Via Principi d’Acaja si sono svolti contemporaneamente ben sette spettacoli differenti, italiani, spagnoli e greci. Tradizioni diverse che si uniscono nel comune obiettivo di raccontare una storia, di far pensare, di emozionare attraverso l’uso del corpo, della maschera e del pupazzo; anche semplici oggetti di tutti i giorni prendono vita. La frase chiave di quest’anno, per questo ventennale così importante, è “il festival che resta”, una tradizione che rimane, superando le difficoltà, per regalare al pubblico risate e pensieri. E speriamo che rimanga ancora per tanti altri anni tra le vie della città. Anche perché di queste sensazioni ne avremo sempre, sempre più bisogno.
Ed ora, come di consueto, qualche immagine: