Giro ormai consueto dell’anno quello di noi di PineroloPlay in quel di TuttoMele, che nella sua edizione 2017 ci ha presentato qualche strano disequilibrio tra forma e sostanza, ma sarà il caso di spiegarsi meglio.
La rassegna gastronomica è quella da anni e anni conosciuta, mescolando l’aspetto fieristico con attività di tutti i generi al mondo della frutticoltura ed ovviamente portando in evidenza il mondo delle mele: come si coltivano, cosa se ne ottiene lavorandole, qualità, colori e profumi. L’edizione di quest’anno è stata poi dedicata alla strada delle mele, ovvero andando a toccare, e far partecipare, i tanti comuni dediti a tali produzioni, così come a quelle di altra frutta di stagione come pere e kiwi. Ciò che nel complesso è una organizzazione stabile, con incontri, convegni ed animazioni per le serate, inizia però a mostrare con forza la propria ripetitività: di anno in anno in ogni spazio, via, piazza e padiglione possiamo trovare lo stesso tipo di cose, magari anche interessanti, ma che cominciano a rendere la visita poco utile dopo una prima volta; in certi casi mi è quasi parso che la fiera del martedì, insieme all’area dedicata al mercatino dell’usato dei bambini, abbia ben aiutato a colmare qualche spazio. Posso immaginare che garantire un sistema del genere su molti giorni sia sicuramente sempre più complesso, ma lo studiare qualcosa di diverso non sempre coincide con il cercare qualche cosa di più costoso.
Detto questo, c’è però da dire che nell’edizione di quest’anno ho notato un ottimo passo in avanti per quanto riguarda l’esposizione e la messa in opera visiva delle varie sale espositive: tanti elementi e piante si “staccano” dalle pareti per portarsi al centro, facendo passeggiare i visitatori al loro interno, il che contribuisce al fattore atmosfera. Anche nella sala dedicata alle differenti tipologie di mele lo spazio di voto, assaggio e con le curiosità legate al frutto si è inserito nel centro del capannone, quasi a punto di riferimento, lasciando i metri quadri intorno alle esposizioni a tema (molto bella quella in piccolo che univa gigantografie di foto dell’epoca in bianco e nero sui lavori in campagna nel passato e le cassette di mele odierne), macchinari per la spremitura del succo e pannelli con curiosità varie.
Dunque forse questo lo strano paradosso di questa TuttoMele 2017: da un lato mostra di essere di molto maturata ed avere raggiunto organizzazioni di livello, creando percorsi fieristici che fanno passeggiare per tutta la città, ma così come spazi interni organici e ben strutturati (non lo scrissi , ma molto buona anche la scelta di mettere lo spazio ristoro alla fine del circuito delle attività commerciali, che sa proprio di area “food” apposita); dall’altro abbiamo poi gli ingranaggi di un meccanismo che funziona bene da 38 anni, ma che inizia a far sentire la staticità della sua messa in moto.
Vi lascio dunque alla galleria di immagini, per la quale purtroppo non è ancora nata via internet la possibilità di catturare anche i profumi: