Da comunicato, un momento molto particolare e sentito, domani a Pinerolo:
“Il rosso è il colore dei vestiti e delle magliette dei bambini che muoiono in mare e che a volte il mare riversa sulle spiagge del Mediterraneo” – Don L.Ciotti
Raccogliendo l’appello “Una maglietta rossa per fermare l’emorragia di umanità” firmato da Don Ciotti (Libera e Gruppo Abele) e dai presidenti di Arci, Anpi e Legambiente:
http://www.libera.it/schede-549-una_maglietta_rossa_per_fermare_l_emorragia_di_umanita
VI INVITIAMO TUTTI IN PIAZZA FACTA
A PINEROLO, SABATO 7 LUGLIO, ore 11
Tutti con una maglietta rossa, per ricordare le vittime dei naufragi nel Mediterraneo. Riempiamo la piazza di magliette rosse e diciamo basta a questa strage!
Vi invitiamo caldamente a diffondere il più possibile questo messaggio, già stasera, a tutti i vostri contatti, ed a diffonderlo su tutti i social
Qui l’evento su fb: condividetelo e invitate tutti i vostri amici!
https://www.facebook.com/events/191067121558349/
Una #magliettarossa per #fermarelemorragia di umanità
Sabato 7 luglio indossiamo una maglietta rossa per un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà
Rosso è il colore che ci invita a sostare. Ma c’è un altro rosso, oggi, che ancor più perentoriamente ci chiede di fermarci, di riflettere, e poi d’impegnarci e darci da fare. È quello dei vestiti e delle magliette dei bambini che muoiono in mare e che a volte il mare riversa sulle spiagge del Mediterraneo. Di rosso era vestito il piccolo Aylan, tre anni, la cui foto nel settembre 2015 suscitò la commozione e l’indignazione di mezzo mondo. Di rosso erano vestiti i tre bambini annegati l’altro giorno davanti alle coste libiche. Di rosso ne verranno vestiti altri dalle madri, nella speranza che, in caso di naufragio, quel colore richiami l’attenzione dei soccorritori.
Muoiono, questi bambini, mentre l’Europa gioca allo scaricabarile con il problema dell’immigrazione – cioè con la vita di migliaia di persone – e per non affrontarlo in modo politicamente degno arriva a colpevolizzare chi presta soccorsi o chi auspica un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà. Bisogna contrastare questa emorragia di umanità, questo cinismo dilagante alimentato dagli imprenditori della paura. L’Europa moderna non è questa. L’Europa moderna è libertà, uguaglianza, fraternità. Fermiamoci allora un giorno, sabato 7 luglio, e indossiamo tutti una maglietta, un indumento rosso, come quei bambini. Perché mettersi nei panni degli altri – cominciando da quelli dei bambini, che sono patrimonio dell’umanità – è il primo passo per costruire un mondo più giusto, dove riconoscersi diversi come persone e uguali come cittadini.
d. Luigi Ciotti, presidente nazionale Libera e Gruppo Abele, Francesco Viviano, giornalista, Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci, Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente, Carla Nespolo, presidente nazionale ANPI