Con colpevole ritardo, arriva un breve resoconto dell’edizione di quest’anno di Dire, Fare, Ecosolidale, rassegna che vede in raccolta tante delle associazioni di volontariato del territorio, toccando sempre un sacco di argomenti importanti come la solidarietà, l’aiuto dei più deboli, ma anche la salvaguardia dei beni e dei prodotti locali. Non vado ora a dare un parere pieno all’evento, avendone visto solo una parte, ma già in questo modo è possibile lasciare qualche considerazione, per un evento che ricordo è tornato da poco in autonomia, dopo .
Si parte innanzitutto con lo spettacolo di apertura dell’evento, segnato dai tradizionali ritmi e costumi dell’Est dell’Europa, grazie a danzatori e cantanti dell’associazione Primo Passo. Già buona presenza di pubblico, anche se non sembra molto dalle foto, perchè in concomitanza con la prima giornata di calura estiva, che ha portato buona parte di questo a rifugiarsi sotto la frescura dei portici per assistere allo spettacolo.
Il secondo passaggio nella manifestazione lo abbiamo poi fatto nella domenica mattina, quando la piazza del Duomo si è arricchita di una serie di stand dedicati non solo ai gruppi detti in descrizione, ma pure di un piccolo mercatino di artigianato locale e prodotti gastronomici tipici, realtà più che mai da salvaguardare. Il palco diventa poi luogo di discussione per alcune conferenze e tavole rotonde, accompagnato da due gazebo sempre molto pieni di persone. Curiosità e riflessioni sulle situazioni dell’attualità si sono alternate in un ricco programma, visibile in qualche scorcio anche dalle nostre immagini. Molto piccola ma sicuramente curiosa anche la mostra dedicata al rapporto tra arte e cibo presso Casa Bonadè Bottino: secoli di storia dai mosaici alle pitture, alla modernità per raccontare cosa veniva messo a tavola, tra tradizione di tutti i giorni a simbolismi particolari.
Di per sè quindi un evento questo che sta cercando di rimettersi in piedi da solo, e che potrebbe dare spazio a molte altre realtà locali, ovvio però con il giusto tempo per ricarburare, e magari realizzando meglio una cartina con le posizioni dei vari stand. In ogni caso resta uno dei momenti pinerolesi che portano nel centro della città nuovi modi per legare esposizione a cultura: ed ora vi lascio alla nostra minigallery.