Ebbene sì, quest’anno partivo particolarmente prevenuto per quello che riguarda la Fiera primaverile di Pinerolo: dopo 5 o 6 anni che l’ho coperta mediaticamente, ne ho visti da vicino tutti i segni di stanca, la ripetitività, ma soprattutto la scomparsa successiva di molti tra gli espositori. Poi, poco prima dell’edizione appena conclusasi, arriva il comunicato comunale che annuncia importanti cambiamenti e novità.
Quindi non potevamo non mobilitare il sito ed andare a vedere di persona questa rivoluzione, almeno sul piano degli eventi nostrani… ed ecco, sì, magari non c’è stato un modificarsi profondissimo, ma perlomeno è stata visibile la scelta di voler prendere alcune giuste direzioni.
Tralasciando la giornata di domenica, che avrà contato sì e no un terzo dei banchi a causa del temporale (e fortunatamente, essendo poi questi mutati in una forte cascata di grandine), è bene vedere già nel lunedì il primo punto importante a favore dell’esposizione, e cioè un po’ più di settorializzazione.
Da circa due anni proprio qua sul sito spiegavo di come i diversi banchi paressero sempre un po’ accatastati tra loro, mentre è proprio il dare una posizione strategica e navigabile al tutto la ricetta vincente per invogliare la visita di tutto l’evento: banchi generici lungo i viali, parte agricola con mezzi, strumenti da lavoro, giardinaggio ed animali in Piazza D’Armi; gastronomia e prodotti tipici in Piazza Cavour; infine, novità di quest’anno, una intera area (seppur non ancora amplissima, ma ci sta, è un primo esperimento) dedicata a fiori e piante in Piazza San Donato.
La bella giornata ha favorito poi un buon passaggio di visitatori, che hanno esplorato le diverse parti della manifestazione non solo per quanto appena riportato, ma pure per un altro interessante aspetto strategico: la disposizione del cibo.
Si discuteva qualche giorno fa sul nostro pezzo riguardante la fiera primaverile di San Pietro Val Lemina, nello specifico di come aveva spezzato il flusso del pubblico l’avere concentrato una parte più mangereccia solo nell’ingresso all’evento: qui invece erano bene distribuiti i punti dove trovare spazio per un momento di ristoro, spesso utilizzati anche dalle persone più anziane per riposarsi, e perchè no, per una partita a carte con gli amici.
Detto tutto questo però, credo sia abbastanza evidente il come i contenuti si mantengano ancora nella loro maggior parte molto consimili alle precedenti edizioni, così come buona parte di piazza d’Armi sia non utilizzata: i prodromi (mamma mia mai avrei detto di utilizzare tale parola) di un evento migliore e più moderno ora ci sono, la strada potrebbe proprio essere quella di coniugare vecchio e nuovo nelle rispettive aree tematiche, mantenendo la parte più agricola e contadina ma arricchita di nuovi spunti. Per ora, qualcosa che si è mosso c’è stato, attenderemo per il prossimo anno.
Ed avete in ogni caso evitato, come avevo minacciato di fare, il farmi pubblicare il report dello scorso anno copiaincollato.
Ma ora qualche foto, ovviamente: