A partire dal 21 giugno, giornata di apertura gratuita della Fondazione, sino al 30 novembre 2015 si potrà visitare presso il Centro Culturale Valdese la mostra “Storia miti e narrazioni nella collezione di armi del Museo valdese”.
Orari di visita: giovedì, sabato e domenica dalle 15 alle 18
o su prenotazione in caso di gruppi al n.
0121 932179
Luglio e agosto tutti i giorni dalle 16 alle 19
Il Museo valdese di Torre Pellice possiede, nelle sue collezioni, una raccolta di armi e fornimenti militari particolarmente rilevante, sia dal punto di vista numerico, circa duecento pezzi totali, sia dal punto di vista tipologico. Già dall’inaugurazione del Museo, nel 1889, le armi hanno occupato uno spazio centrale nella collezione, fatto evidente sia per quanto riguarda la consistenza numerica (oltre un terzo degli oggetti inizialmente raccolti) e sia per centralità nell’allestimento loro riservata.
Sin dalla sua origine la peculiarità di questa collezione è stata quella di essere il frutto di donazioni private e di essere stata raccolta in un’area geografica ben definita: le valli valdesi. Le armi che vennero raccolte a partire dal 1889 erano assai varie per tipologia e per epoca storica: spade, sciabole, picche, alabarde, baionette, colubrine, archibugi, palle di cannone e soprattutto l’arma notoriamente associata ai valdesi, la beidana, rappresentavano una testimonianza tangibile della travagliata storia valdese, caratterizzata da persecuzioni e resistenza. A pochi anni dalla nascita del Museo l’attuale collezione di armi era già in gran parte formata. Nei centoventisei anni di vita del Museo la collezione, grazie a continue donazioni (che continuano ancora oggi), si è ulteriormente accresciuta e l’insieme degli oggetti è giunto così a coprire un arco cronologico che va dalle guerre di religione dell’età moderna sino alle due guerre mondiali del XX secolo.
Nei vari allestimenti del Museo susseguitisi nel corso dei decenni, la collezione di armi ha trovato spazio soprattutto nelle aree delicate al Glorioso Rimpatrio. Tuttavia le crescenti conoscenze sulla collezione hanno fatto sì che un numero sempre maggiore di pezzi venissero via via collocati in deposito in quanto non congruenti con il periodo storico in cui erano stati esposti.
La mostra nasce anche per offrire ai visitatori la possibilità di conoscere la collezione nella sua interezza. In mostra vengono quindi esposte tutte le armi della collezione che vanno dal XVI al XIX secolo collocando ognuna di esse nel contesto storico in cui sono state prodotte, utilizzate e infine musealizzate riflettendo inoltre su quale è stato il rapporto tra i valdesi e le armi nel corso dei secoli.ì
Per l’occasione verrà stampato il primo dei “Quaderni della Fondazione” dedicato alla collezione, appena restaurata. Si tratta del primo di una serie di Quaderni che avranno la finalità di presentare il patrimonio culturale valdese e più in generale protestante italiano nelle sue varie tipologie, a partire da quello conservato e gestito dalla Fondazione Centro Culturale Valdese.
I Quaderni si inseriscono in un più ampio progetto della Tavola Valdese che condurrà anche alla creazione di una banca dati dei Beni Culturali, e che avrà una fruibilità a differenti livelli su un portale web.
Il Quaderno è articolato in tre sezioni: il catalogo che propone un’ampia scelta delle schede degli oggetti; la storia conservativa della collezione (dall’acquisizione alla musealizzazione); i temi riguardanti il contesto storico. Esso si propone una duplice finalità: strumento di consultazione e gestione dei beni e strumento di interpretazione storica, rivolgendosi agli studiosi ma anche a un pubblico più vario.
In prospettiva, all’interno della collana, a fianco dei volumi che presenteranno altre collezioni della Fondazione o di altre realtà del protestantesimo italiano, è in programma una serie dedicata ai settori di conservazione della Fondazione (museo, biblioteca, archivio fotografico) e, in prospettiva, una dedicata ai “percorsi turistico-culturali protestanti” in città, regioni o aree storiche.
I Quaderni saranno quindi uno strumento per informare, far conoscere e suscitare curiosità intorno a un patrimonio italiano importante ma poco conosciuto: quello protestante.