Anche quest’anno PineroloPlay è scivolata tra le parole di Pinerolo Poesia 2015, per raccontarvi un fine settimana ricco di eventi letterari, che ci hanno fatto riscoprire non solo la passione per la rima, ma pure per la musica e la scrittura in generale. Davvero tanti e vari gli appuntamenti, perciò ora vedremo di dividerli in giornate successive. Un ringraziamento va però fin da subito ad Associazione Yowras per la gigantropica disponibilità dimostrataci nel percorrere in lungo ed in largo le mille vie dell’evento, tanto da farci partecipar come giuria nel concorso letterario 88.88, conclusosi presso il Salone del Libro torinese.
Ma ora partiamo subito con un momento che per rivedere dovremo attendere… un po’!
Venerdì 15, La Capsula del Tempo Letteriaria e Tour serale
Oggetto molto amato negli Stati Uniti, la Capsula del Tempo è una semplice cassaforte nella quale riporre testimonianze della propria epoca, che viene dunque conservata e riaperta solamente 100 anni più tardi: così inizia Pinerolo Poesia 2015, ma al suo interno invece che oggetti o ricordi vengono inserite poesie e componimenti. La scelta non va solo su protagonisti del passato letterario italiano, ma pure su alcuni autori locali, che hanno letto i propri componimenti, dunque inseriti nel contenitore ed accompagnati da una lettera di saluto verso i Pinerolesi del futuro. Un momento sicuramente da ricordare e sul quale ci auguriamo di riscrivere un seguito… lo so, ma sperare non costa nulla. A presenziare questa introduzione le figure che ci hanno accompagnato per buona parte degli eventi: Nicoletta Fabrizio e Paolo Montaldo di Yowras, il prode presentatore anchorman anchorbadger Cristiano Tassinari, il direttore della Biblioteca Giampiero Casagrande e la chitarra classica di Bruno Zanchetta.
Partono quindi i vari appuntamenti al Salone dei Cavalieri con gli autori, per scoprire cosa si nasconde dietro alla realizzazione di un libro, una raccolta od una singola poesia: momenti intimi, osservazioni della realtà, tutto quanto confluisce dentro la penna.
Nella sera ci si muove poi nell’evento itinerante La Mezzanotte dei Poeti, che ha portato a compiere un percorso serale e notturno dalle mille sfaccettature: partenza alla Mondadori con un excursus su musiche e parole delle Terre del Nord, dalla poesia celtica alla creazione di lingue e mondi di Tolkien, accompagnati dalle parole dell’esperto Ives Coassolo. Ad aumentare l’atmosfera sognante nella saletta sono le note delle arpe celtiche di Enrico Euron ed Anne Gaelle Culf: una musica forte ma scivolante, intensa e toccante, supportata dalla voce di Anne Gaelle ma pure del cantante “a sorpresa chi lo avrebbe pensato mai” Lucio Malan, per raccontare di quelle terre, ma anche di momenti drammatici della storia. Ci si sposta dunque al Teatro del Lavoro, dove Tiziana Catalano interpreta, accompagnata dalle note delle corde di Bruno Zanchetta, il reading “Mancanze”, ottimo excurus nel mondo femminile fatto di lotte quotidiane, passioni, pensieri e dubbi, su testo di Paolo Montaldo. Infine si ritorna al Salone dei Cavalieri per qualche risata notturna: Fabrizio Brignolo e Massimo De Rosa, cabarettisti del Cab 41 di Torino, interpretano poesie a sfondo allegro e divertente e regalano qualcuno tra i loro pezzi, per poi salutarci con un buffet finale.
Sabato 16, Tra poesia e vino
Il sabato ripartono gli appuntamenti con gli autori, ma pure vi è tempo per un piccolo momento dedicato alla filastrocca educativa ed alla scrittura come terapia, come modo per parlare di sè, a cura di Vincenzo Candiano e Vera Stirano. Nella sera si crea poi un connubio con la manifestazione enogastronomica Sapori Divini: I Poeti si riprendono la notte si svolge infatti sul palco realizzato in Piazza Duomo, dove gli autori si alternano seguiti dal jazz dei Blue Night Cafè. L’idea è buona ed attira molto pubblico, ma purtroppo la estrema vicinanza tra i due momenti crea un po’ di confusione eccessiva per coglierne per bene l’audio: da riprovare, ma ripensandola al punto giusto.
Domenica 17, La musica si fa poesia, la poesia diventa musica
Concludiamo dunque il giro con la domenica, perlopiù dedicata a quando la poesia compare nella musica e nei testi delle canzoni: il premio simpatia e supporto va in questo senso a Eric Facon, che ha illustrato la poetica del “Boss” Bruce Springsteen nel suo album più vicino alla tradizione americana, Nebraska. Storie di speranze perdute, di assassini e di vita sulla strada incise intimamente in casa sono state fatte ascoltare e tradotte, accompagnati da video a tema e live; oltre che per la conoscenza enciclopedica del Boss, il premio è anche per la resistenza: tra avanti ed indietro, cellulari, disturbi e quant’altro, ha perdurato con precise e puntuali spiegazioni e curiosità … sorry for the morons, Eric.
Passa dunque il testimone ad una grande voce delle nostre valli, quella di Valeria Tron, che ha raccontato il suo percorso e di come la sua vita abbia intrapreso la strada della musica, per portare avanti la lingua patouà e le tradizioni del proprio paese. Passione, amore ed etnografia unite da una energia musicale e vocale da invidia pedemontana.
Infine una gran chiusura: nella sera presso l’auditorium Baralis si festeggia la figura del basso concittadino Italo Tajo con un concerto della Pinarolium Sinfonietta diretta dal maestro Claudio Morbo: diversi brani che furono cavalli di battaglia del cantante, interpretati dal pinerolese e già affermato Valter Carignano e dalla nuova promessa Petronela Tudosa. Sono intervenuti Guido Calliero e Giovanni Battaglino, ultimi discendenti della sua famiglia, che hanno condiviso con il pubblico il loro ricordo dello “zio Italo”.
Nel corso della serata si è proiettato anche un breve documentario realizzato dall’Università di Cincinnati dove Tajo si spostò per insegnare canto, e dove sono ancora conservati molti cimeli, ricordi, memorabilia e costumi di scena, alcuni disegnati da lui stesso e commissionati in Italia: è bello vedere come il ricordo pinerolese all’estero sia sempre più forte (e più culturale) di quanto non si possa pensare.
Alfin in conclusione…
Direi che quest’anno la manifestazione, seppur ancora con qualcosa da affinare su tempi e metodi, ha fatto un bel passo in avanti, fornendo momenti diversi uno via l’altro, con passione vera per la parola scritta, e musicata. Bella anche la mostra fotografica del Club Pipino che ha rappresentato una Pinerolo da leggere, in perenne bilico tra una memoria storica da recuperare ed una economia solcatamente segnata dalla crisi. Questo il quadro dell’evento in poesia, che non poteva non concludersi con una bella galleria di immagini, ordinate giorno per giorno.
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