Premesso che sia riuscito attivamente a passarci solo nella serata di venerdì;
premesso che il passaggio di pubblico ci sia stato, nonstante il tempo non proprio chiaro e soleggiato;
ci tenevo a scrivere qualche parola al riguardo del Pinerolo Pizza Festival, evento che ha visto metà Piazza III Alpini per tre sere del weekend animarsi con gusti e sapori del piatto più tradizionale italiano.
Ma partiamo dal principio: da dove arriva questo Pizza Festival?
Si tratta di un evento itinerante che ha portato il suo percorso anche a Pinerolo, e che vuole essere una sorta di “festa della birra in salsa di pizza”: ognuno passa alla cassa, acquista alcuni gettoni e con questi può dunque comprare le diverse pizze realizzate dalle pizzerie dei vari stand (sì scusate la ridondanza, credo che per tutto il pezzo utilizzerò senza pietà i termini pizz-qualcosa a profusione). Area interna per mangiare e per il bere, area esterna con pizzerie pinerolesi e non, con gusti tradizionali, ma pure più curiosi ed in un caso anche gluten free, servizio già non presente in tante pizz… locande dove si cucina pizza.
L’idea è molto carina, ma sarò diretto sviluppata malamente, per una serie di ragioni che ora vado ad elencare.
Gli spazi erano stretti, contando anche un’area bambini e gonfiabili (pure carina), ma ciò non toglie che la quantità di tavoli sia stata scarsa: mangiare non è come bere, ci va ancora più tempo, proprio per godersi a dovere qualche gusto particolare; ciò ha rallentato, insieme all’uso di una sola cassa, il passaggio intra evento, e tanti hanno improvvisato tavolate su panchine, scalini e bordi di piazza nelle ore più concentrate. Scelta azzardata il non coprire quegli stessi piccoli spazi: con un poco di pioggia in più sarebbe naufragato tutto senza molte altre possibilità.
Il sistema a gettoni, e ve lo dico da giornalista che ha potuto mettere naso e corpo nell’organizzazione eventi, è estremamente utile per gestire tutto il passaggio di denaro venendo incontro agli espositori, però poteva essere formulato in un modo più interessante: se per le birre, solito esempio, ci sta un gettone per una piccola ed uno di altro colore per una media, qui si ha a che fare non solo con gusti ma con ricchezze diverse di ingredienti, e loro qualità: suddividere tante pizze con uguali prezzi, quando a gettone corrisponde una intera da finire, diventa una forzatura che non permette di esplorare molti gusti, salvo avere lo stomaco di ferro permettente un bis o tris pizzale. Poteva essere meglio, ma posso capirne la difficoltà come eventuali rimanenze finali, associare ai gettoni mezze o quarti di pizza, per gustarne di più e, senza accorgersene troppo, arrivare sì magari anche a due e più nel corso della serata, spazi permettendo.
Ultimo punto, ma fondamentale per chiarificare il poco chiaro taglio dell’evento in quanto ad età: non so se sia stato elemento presente solo nella prima sera, ma ho visto da un lato difficoltà a trovare del bere non alcoolico, dall’altro un servizio da bar tipo locale disco che non mi sembra avere grandi affinità con il prodotto protagonista della manifestazione: se non trovate sia così, vorrei vedervi dal vivo tentare di finire contemporaneamente una salsiccia di Bra e spinaci, ed un Negroni.
Tirando qualche somma, mi è parso un evento dedicato a chi conosca poco le pizze di per sè, e le mangi come si prende da mangiare in un locale, piuttosto che una festa dedicata al piatto rotondo: sicuramente si sono potute provare delle eccellenze, ma un po’ sprecate da una cornice da ripensare e risistemare per aumentare il proprio successo e, viene da sè, i propri introiti.
Ed ora giusto qualche foto: