Chi risiede nei pressi di Via Fenestrelle è bene abituato ad avere un anticipo novembrino delle festività natalizie, un anticipo di tipo… olfattivo. Si cominciano infatti a preparare i panettoni per la stagione in corso, questi dolci che sono un vero e proprio simbolo della Pinerolesità (parola da me coniata, ma che suona bene). Ma c’è una manifestazione che nei suoi nove anni di attività ha saputo evolversi per trasmetterci queste stesse sensazioni, ricordandoci questo motivo di vanto nazional-dolciario: stiamo parlando di Panettone in Vetrina, che per il 2013 ritorna nel salone espositivo Palared dopo una esperienza precedente di grande successo. Preparatevi dunque al racconto di una due giorni dedicata alle gioie del palato, seguite da una galleria di immagini a mostrarvi alcuni momenti della manifestazione; purtroppo non vi è ancora modo di allegarvi anche profumi e sapori.
I mille volti del panettone
Due piani espositivi hanno offerto il giusto spazio ai molti pasticceri presenti, che hanno fatto compiere ai visitatori un vero e proprio tour culinario in tutta l’Italia: ogni regione, ogni tradizione si è fusa a quella del panettone, alto o basso che sia, fornendo piccole varianti o con l’uso di prodotti locali. Cioccolato e creme vanno di pari passo con l’uso della frutta, grazie al quale nascono leccornie come versioni al limoncello, agli agrumi, ai frutti di bosco; vi è poi chi sperimenta abbinamenti ancor più estremi, usando ingredienti fantasiosi e scoprendo sempre nuovi modi di realizzare questo dolciume. Un elemento comune unisce tutti questi mastri esperti della pasta lievitata: ritornare ad intendere il panettone come un prodotto di pasticceria, un qualcosa di artigianale da consumare rapidamente e con gusto, superando la propria versione magari più mercificata che troviamo sotto le feste al supermercato. Proprio a tale scopo gli organizzatori stanno decidendo di realizzare un regolamento che identifichi con precisione quali prodotti possano venire esposti e quali no: il principio cardine sta nel partire da un impasto di base realizzato seguendo la ricetta tradizionale, tralasciando tutti quelli che fanno uso di prodotti non naturali, come addensanti o conservanti.
Ed è proprio questa qualità a rendere unico l’evento: in tanti hanno potuto provare il piacere di spostarsi da un banco ad un altro, provando gusti diversi, modi diversi per pensare al modello panettone, senza dimenticare analoghi sapori come quelli dell’ugualmente noto pandoro, ma pure torte e dolciumi tipici. Ma un mattino od un pomeriggio all’insegna di tali gusti non ha potuto non suscitare il desiderio al pubblico di acquistare alcuni dei panettoni provati, per ritrovare quegli uguali sapori a casa propria o perché no farli scoprire agli amici: per unire ancor di più l’affiatamento tra gli espositori, gli organizzatori hanno deciso di concordare solo nel corso dell’evento un prezzo comune di vendita, pari al 20€ al kg: magari potrà sembrare un po’ elevato per i consumatori di panettoni più generici, ma bisogna ricordare che qui si tratta pur sempre di prodotti di pasticceria.
Non solo panettone
Da quest’anno però non ci si è limitati a concentrarsi sul dolce protagonista (nonché icona stessa) della manifestazione, ma hanno trovato un loro spazio anche i produttori delle singole componenti ed ingredienti che lo rendono speciale: farina, canditi, e infine il confezionamento. Non vi è poi modo migliore di assaporare tutte questi prodotti se non abbinati ad un buon bere: vini e spumanti classici si sono affiancati a prodotti più fruttati come il sidro ed a una bevanda che è stata presentata per la prima volta assoluta proprio nel corso dell’evento. Si tratta di una birra spumantizzata, ovvero realizzata lavorando il malto con le uguali procedure effettuate per lo spumante, che la rendono più dolce e la prima vera e propria birra da feste natalizie, o suona bene anche “birra da brindisi”.
L’evento ha poi avuto anche una funzione didattico educativa, come già testimoniato a dovere dalla presenza dell’Istituto Alberghiero Prever di Pinerolo e la Scuola Malva Arnaldi di Bibiana, ma pure con due momenti per scoprire come funzionasse la vera degustazione del panettone: quel che si definisce un momento di slow food, mangiare con gusto e lontano dalla fretta che appesta le nostre giornate lavorative.
Completano l’esposizione composizioni floreali per la propria casa ed una proiezioni di fotografie a tema Pinerolo realizzate da Remo Caffaro, che accompagnate da una musica suggestiva hanno mostrato al pubblico proveniente da più lontano le bellezze che Pinerolo ha da offrire.
Dubbi pandorici
Eppure una manifestazione così dolce è riuscita a sollevare qualche polemica. Infatti una azienda locale ha manifestato sotto i portici di Pinerolo offrendo assaggi ai passanti, dicendo di essere stata tagliata fuori dagli inviti solo perchè un marchio commerciale: la pronta risposta dagli organizzatori è stata quella di volere volutamente puntare unicamente sulla qualità artigiana, evitando tutti quei prodotti che fanno uso di sostanze come i conservanti, che sicuramente vanno ad influire sul sapore finale del panettone. Per risolvere però in modo preciso tale tipo di contenziosi, a partire dal prossimo anno verrà redatto un vero e proprio codice deontologico del panettone, che dovrà essere seguito obbligatoriamente da tutti coloro che vorranno partecipare come espositori. Non possiamo quindi non attendere quel che accadrà al prossimo Panettone in Vetrina!