Oliviero Toscani, un fotografo che in una intera carriera è riuscito a stupire ed offendere, osare e rispettare: un personaggio solitamente refrattario alle mostre e che rende quindi ancora più una rarità questa esposizione a lui dedicata all’interno (ed esterno) del Castello di Miradolo.
Un “avventuriero mancato che utilizza la fotografia come suo modo di espressione”, così si vede Toscani, seguendo una idea legata al buon giornalismo, una diffusione di punti di vista alternativi sulla realtà.
“Tutti noi conosciamo il mondo tramite le immagini”, spiega durante la presentazione dell’evento, “se non c’è la foto, può essere la notizia più vera di sempre, ma non ci crediamo”. Il fotografo è però per immagini reali e concrete, senza modifiche di post produzione: “mi trovo contro il virtuosismo estetico e tecnologico, pur utilizzando io stesso la tecnologia per i miei scopi”.
Possiamo trovare i sui scatti più famosi tra le pareti delle stanze, in numero un po’ ridotto, ma nel tempo stesso ci si trova a riscoprire le meno note immagini del primo Toscani, giovane promettente che catturava espressioni e personaggi per le strade di New York, per poi arrivare alla fotografia di uomini famosi dello spettacolo come Andy Warhol o Mohammed Alì. Attorno al visitatore una musica pungente ma essenziale, con i tipici ritmi di Brian Eno.
Una sala raccoglie su di una tripla pannellistica una continua proiezione di tutti i suoi lavori per giornali e riviste, in una successione un po’ troppo rapida per godersele nel dettaglio, ma che crea così una sua atmosfera particolare.
Restano da raccontare le parti più esterne della mostra, tra gli alberi del parco del castello: sin dal parcheggio ci attendono gli asini dell’opera “Hardware-Software”, per poi passare alle persone immortalate nelle strade del mondo, facenti parte del progetto “razza umana”; infine, godibile sia da una finestra del castello, che in prima persona l’esposizione dei grandi cartelloni pubblicitari curati da Toscani, distesi lungo i grandi prati della proprietà: il miglior modo per mostrare tali lavori, e nella migliore delle cornici.
Ora vi è da attendere più di ogni altra cosa l’arrivo di un tempo meno piovoso e che renda migliore la visita, intanto vi lascio a qualche immagine dall’inaugurazione: