La “Grande Muraglia Piemontese”, il simbolo della Provincia di Torino, la più grande fortezza alpina d’Europa ma soprattutto una delle meglio conservate, dove poter rivivere il passato delle sue mura cariche di anni: si parla ovviamente del Forte di Fenestrelle, tappa obbligata per chiunque voglia conoscere le nostre parti, ed in grado di regalare bellissimi scorci attraverso le sue lunghe, lunghe scalinate.
E dopo avere accolto numerosissimi visitatori, questa volta è il turno di Pinerolo Play!
Sul posto
Arrivati dalla strada principale, la prima cosa che colpisce l’occhio è l’ampiezza della costruzione: 1.300.000 mq appoggiati lungo la montagna, merlati e connessi tra loro tramite gradini e gradini (4000 in tutto), tanto da avere creato da qualche anno una apposita manifestazione podistica dove atleti dalle ginocchia invidiabili ne percorrono buona parte per giungere al traguardo, la “Corri Forte”. E’ dunque necessario decidere per bene il tipo di visita che si voglia portare a termine: i forti Tre Denti e San Carlo si possono attraversare anche in due o tre ore, mentre per completare la salita sino alla cima di Forte Tre Valli è necessario partire dal mattino, zaino in spalla e pranzo al sacco. Esperienza questa sicuramente molto bella, ma per chi ha minor tempo a disposizione vi è anche possibilità di un giro più rapido partendo dal cortile centrale e dai suoi palazzi in pietra. Da notare anche la chiesa ed il Padiglione degli Ufficiali, ora sede di mostre di vario genere e del museo del 3° Reggimento Alpini, sede di numerosi cimeli. La piazza d’armi regala inoltre degli splendidi panorami montani.
La storia in breve
Non è impresa semplice il condensare la storia del Forte in qualche riga, data la sua natura lunga e travagliata, ma ci proveremo ugualmente. La costruzione viene iniziata nel 1728 sotto ordine di Vittorio Amedeo II, che affida la progettazione e messa in opera a Ignazio Bertola d’Exilles: i lavori procedono a ritmi regolari, intervallando di volta in volta diversi ingegneri militari, arrivando a terminare il complesso dopo ben 122 anni, sotto bandiera di Carlo Alberto. In realtà non diventa mai teatro diretto di grandi battaglie, ma il suo ruolo rimane essenziale dal punto di vista strategico e per il dispiegamento di truppe: un esempio la battaglia dell’Assietta, quando l’esercito francese evitò mosse affrettate temendo le artiglierie del forte. Guadagna dunque una fama di luogo temibile di prigionia, incarcerando numerose figure religiose e politiche dell’epoca, così come militari, e mazziniani, mantenendo tale funzione sin dopo la Restaurazione: tra le sue mura viene imprigionato Vincenzo Gioberti, così come tra il 1860 e 1870 vengono deportati molti prigionieri tra le fila delle truppe borboniche, il cui destino è ancora moderno spunto di dibattiti storiografici.
Arrivano quindi le Guerre Mondiali, durante le quali prima viene utilizzata come luogo di Confino, dunque si fa teatro di alcuni scontri partigiani, terminati con l’esplosione di una sua parte per rallentare il passaggio delle truppe nemiche; dopodiché dopo il 1946 l’Esercito dismette la struttura, che finisce nelle mani dell’incuria del tempo e del saccheggio, arrivando a svuotarsi completamente di ogni suo interno.
Perché il Forte ritorni centro attivo e vivace bisognerà poi attendere sino ai primi anni 90, quando un associazione, la Progetto San Carlo Onlus, decide di recuperarlo in toto e trasformarlo in un punto di forte attrazione turistica: il primo passo è un deciso lavoro di restauro, con messa in sicurezza degli ambienti e pulizia da 300 anni di accumulo di macerie ed erbacce; dopodiché si aprono le prime visite guidate e si arriva quindi al traguardo attuale, diventando sede di importanti manifestazioni e rievocazioni storiche.
Fortezza e teatro
Tanti gli appuntamenti ospitati tra le sue mura, dalla Fiera del Libro ad appuntamenti musicali, lirici ed enogastronomici. Viene inoltre tenuta mensilmente “Il Racconto delle Antiche Mura”, rappresentazione teatrale in notturna con figuranti in costume che ricostruisce la vita del Forte nel corso dall’epoca napoleonica a quella più moderna; in questa sede è possibile provare una cena rustica dell’epoca od addirittura il rancio dei soldati. Data la preparazione precisa e lo spazio limitato, è necessario nel caso prenotarsi per partecipare a tale spettacolo, al numero 0121 83600.
INFO ED ORARI
Il Forte di Fenestrelle è aperto tutti i giorni esclusi martedì e mercoledì (a luglio ed agosto apertura invece tutta la settimana) con orario:
mattina – 10:00 – 13:00
pomeriggio – 15:00 – 17:00
Recapiti dell’Associazione Progetto San Carlo ONLUS Forte di Fenestrelle
Tel 0121.83600
Fax 0121.884642
info@fortedifenestrelle.it
SITO UFFICIALE:
http://www.fortedifenestrelle.it/