Partirà dal 5 ottobre 2014 la nuova mostra al Castello di Miradolo curata da Vittorio Sgarbi e Antonio D’Amico “San Sebastiano – Bellezza e integrità nell’arte tra Quattrocento e Seicento”: un percorso d’arte di oltre quaranta opere che rimarrà in esposizione sino all’8 marzo 2015.
Il percorso prende avvio con Andrea della Robbia che modella l’anatomia del giovane Sebastiano con grande raffinatezza, levigando le membra con la terracotta invetriata. Si prosegue con uno sguardo nella Venezia del Quattrocento, dove Carlo Crivelli interpreta con grande suggestione, tra la laguna e le Marche, la figura di un giovanetto nudo e invaso dalle frecce. Sul suo viso compare la smorfia: è l’uomo del Rinascimento con le sue passioni e le sue aspettative sul mondo e nel futuro.
Ludovico Carracci interpreta il secolo della grande Riforma Cattolica mostrandoci un atleta gentile che cita passi di danza e si muove leggiadro nei meandri della fede. Lo splendido paesaggio è la scena suggestiva che ospita la Vergine col Bambino e uno statuario Sebastiano, dipinto da Paris Bordone, che ci guarda e assiste silenzioso al mistico dialogo. Compagno ideale è il solitario e meditabondo San Sebastiano di Tiziano che proviene da una importante collezione privata americana e che giunge in Italia per la seconda volta. Il Seicento si apre con l’accesa armonia dei colori e le audaci forme che in Rubens, che da Anversa giunge in Italia, tra Mantova e Roma, trovano un risvolto leggiadro, suadente e delicato: il Rubens della Galleria Corsini di Roma esce dalla stanza dell’Alcova di Palazzo Corsini alla Lungara per la prima volta dopo tanti anni. Pittura tattile è quella del Seicento che mette in campo gli affetti con un inedito Guercino, di recente scoperto e custodito in una collezione privata americana, con l’altro, compagno ardito, della Galleria Nazionale delle Marche. L’aspetto della devozione è sublimato con Guido Reni che lega il bel Sebastiano a un albero in un’atmosfera calda, serale, intima, pregna di una Bologna in cui i dettami del Concilio di Trento, applicati dal Cardinale Gabriele Paleotti, sono ancora nevralgici e di forte attrazione e rispetto per gli artisti. L’ondata caravaggesca, poi, tocca un inedito culmine con un dipinto eccezionalmente dato in prestito dal Cardinale di Milano, che rivela accenti nordici con una straordinaria verità nel volto e nella posa dell’uomo “santo”. Gli echi caravaggeschi, poi, mostrano la passione con Ribera e l’ardita partecipazione al martirio con Nicolas Regnier e con l’affascinante Matthias Stomer dei Girolamini di Napoli; accezioni preziose del caravaggismo internazionale. La narrazione ideale, di coinvolgimento emotivo, trova due capisaldi nel Mattia Preti di Capodimonte e nei Luca Giordano che cavalcano il Seicento e aprono il secolo successivo lasciandosi alla spalle la pittura di verità e la ritualità del vero.
La mostra offre un excursus dentro quasi tre secoli, operando affascinanti confronti sul soggetto: il medesimo artista che adotta differenti soluzioni formali, pose e ambientazioni in anni ravvicinati letti da artisti diversi, materiali differenti e modellati per capirne cambiamenti e intenti devozionali e di fama della figura del santo da nord a sud. Un percorso che dalla seconda metà del Quattrocento giunge agli albori del Settecento, contemplando assoluti capolavori.
Orari:
Giovedì e venerdì: 14.00-18.00
Sabato, domenica e lunedì: 10.00-18.30
Chiuso il martedì e il mercoledì
Aperto su prenotazione anche in orario di chiusura.
Orari durante ricorrenze e festività
1 novembre: 10.00-18.30
8 dicembre: 10.00-18.30
24 dicembre: chiuso
25 dicembre: 15.00-18.30
26 dicembre: 10.00-18.30
31 dicembre e 1 gennaio: chiuso
6 gennaio: 10.00-18.30
Biglietti:
Intero: 10 €
Ridotto: 8 € (gruppi, convenzionati, studenti fino a 26 anni, over 65, militari)
Ridotto dai 6 ai 14 anni: 3 €
Gratuito: bambini fino a 6 anni, Abbonati Musei