I giardini di arte del Porcinai al Castello di Miradolo – Report e foto

3 Il giardino con piscina di Villa Margaret - Corciano, Perugia, 1969-78Un mondo di forme, ma integrate nell’ambiente circostante: questa la filosofia di Pietro Porcinai, forse il più grande paesaggista italiano, che abbiamo potuto conoscere meglio grazie all’apertura in anteprima della mostra a lui dedicata presso il Castello di Miradolo.
La Fondazione Cosso riprende a seguire il tema della Natura e del Bello, per una mostra di più facile realizzazione rispetto a quelle dedicate alla pittura, ma messa in opera con lo stesso spirito, rispetto e cuore. I visitatori possono infatti ammirare da stanza a stanza una lunga storia di 18 giardini, pensati e trasformati in realtà dal Porcinai: un incredibile lavoro creativo, che rivive grazie a pannelli che ne citano le parole e ne raccontano il pensiero, ma pure dai suoi stessi schizzi e 11 Disegno, Pietro Porcinailavori preparatori delle sue opere.
Gli occhi si perdono in questi luoghi da favola, immortalati dalle fotografie di Dario Fusaro, che ne cattura diverse condizioni di luce e di colore. Vediamo così come una architettura “libera” possa creare veri sfumati nell’ambiente intorno: uno specchio d’acqua che dà sul mare, collinette artificali celano talvolta intere costruzioni per riprendere uno sfondo montagnoso, e persino uno spazio piccolo in terrazzo può legare un proprio fondo in cotto per legarsi ad una vista sul Duomo di Firenze.
Villa Ottolenghi ad Acqui Terme, Villa Ratti a Como, Villa Colazzi a Firenze, il Parco di Pinocchio a Collodi, Villa Recchi a Portofino, giusto per fare alcuni esempi dei tanti luoghi rivisitati e trasformati dal Porcinai, che mescola le sue conoscenze al lavoro di scultori ed artigiani, non mancando anche qualche suggestione orientale.

Nel 1956 Porcinai scriveva a Nivola: “Sono fissato con l'idea che I buoni paesaggi debbano essere opera non soltanto di ingegneri e architetti, ma anche di tutti gli artisti e quindi anche gli scultori”.

Nel 1956 Porcinai scriveva : “Sono fissato con l’idea che I buoni paesaggi debbano essere opera non soltanto di ingegneri e architetti, ma anche di tutti gli artisti e quindi anche gli scultori”.

Passeggiando in questo percorso si è anche accompagnati da giusto sonoro: le note di Beethoven bene si legano alle atmosfere evocate dalle tante immagini, trasmettendo l’amore verso il paesaggio.
“Provo veramente una grande riconoscenza per il lavoro che è stato svolto per questa mostra” ha commentato Paola Porcinai, figlia del paesaggista, “un percorso quasi spirituale tra immagini e musica, che esalta la bellezza della vegetazione quanto lo spirito artistico di mio padre: temi importanti che così vengono messi a disposizione del pubblico”.
Un’altra ottima esposizione dunque, che dà alla sua originalità naturale un grande spazio, legando vita ed opere di questo artista del verde sia con il suo pensiero che con i vicini giardini del castello, alla riscoperta, e con la speranza di ritornarvi, di una profonda armonia tra l’uomo e la natura; le geometrie si rendono imperfette, non per esaltare il difetto, ma bensì per avvicinarsi all’imprevedibilità dell’ambiente. Una mostra che lascia davvero voglia di passare a visitare ognuno dei posti raccontati.

INFO SULLA MOSTRA

Nella foto, Maria Luisa Cosso, Paola Porcinai e Paola Eynard

Nella foto, Maria Luisa Cosso, Paola Porcinai e Paola Eynard

“Pietro Porcinai – Giardini e Paesaggio”
Sabato: 14/19
Domenica: 10/19

Biglietti – comprensivi di ingresso alla mostra e al parco
Intero: 10 euro
Ridotto: 8 euro (gruppi, convenzionati, studenti fino a 26 anni di età, over 65)
Ridotto: 3 euro (dai 6 ai 14 anni)
Gratuito bambini fino a 6 anni, Abbonati Musei.

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