Un articolo strano, strano e complesso quello a parlarvi della Notte delle Muse 2019. Questo perchè ci sono stati dei passi indietro rispetto alle due precedenti edizioni, ed è innegabile, però che in taluni casi si sono rivelati quasi come necessari.
Per spiegarmi meglio parto dall’inizio: già mi fece un po’ strana una presentazione dell’evento a ridosso dello stesso, giusto la settimana precedente, quando in realtà la sua organizzazione sia stata molto più pragmatica: i vari musei collaborano, ma il più è stato appaltato ad una ditta esterna curatrice di eventi.
Quest’ultimo elemento, anche a causa di una descrizione da parte loro non proprio brillantissima, mi ha dato subito una luce come di distacco tra museo e attività proposte: ok sempre per i laboratori per i bambini, ma un serale completamente chiuso nelle mura delle sale espositive, e declinato quasi sempre in uguale modo, ovvero mini spettacoli di attori a rappresentare tematiche più o meno abbinate al luogo, mi aveva fatto percepire una mancanza di spirito, di quel clima di festa che era venuto creandosi negli anni passati. Tutto meglio cadenzato come orari, questo è vero (gli spettacoli hanno repliche fisse), ma sarebbe stato meglio il trovare qualche mostra a tema in più, qualche attività anche per gli adulti, insomma, qualche motivo che spinga a rivedere musei magari già conosciuti, specialmente a ridosso dell’avvio del nuovo sistema museale, il quale creerà coerentemente una rete tra tutti quelli pinerolesi, ma mettendo un ingresso a pagamento.
Arriviamo dunque alla fatidica serata, che parte purtroppo con un clamoroso passo indietro, fuori da ogni organizzazione, ovvero il meteo sfavorevole: una bomba d’acqua colpisce Pinerolo proprio a ridosso dell’inaugurazione, trasformandosi in pioggia alternata che farà acceso/spento fino a tarda notte: si frenano così gli ingressi di pubblico, ma nello stesso tempo, proprio questa nuova natura dell’evento porta a… salvare il salvabile, concentrando tutto al chiuso e permettendo così tutte le visite ed animazioni. Siamo di fronte ai proverbiali mali che non vengono tutti per nuocere: sì, i numeri sono stati di molto inferiori rispetto allo scorso anno, però dopo un rischio di fare proprio 0 con i primi spettacoli delle 20.00 (forse orario un po’ azzardato in effetti), ecco che pian piano curiosi, pinerolesi e famiglie raggiungono i vari poli museali del centro.
Gli spettacoli proposti sono piccoli e molto diversi tra loro; attori molto bravi e che si dividono tra teatro puro, animazione di pupazzi ed improvvisazione pura, unendo tutti i poli museali con il fil rouge della mano: la mano che viene tagliata, la mano che dà vita, quella artistica o quelle di personaggi storici. In certi casi spazi un po’ troppo stretti per le rappresentazioni, ma di sicuro uno sprone alla visita completa. Gli orari arrivano però ad adattarsi al passaggio di persone, scostandosi di un poco da quanto in programma, ma comunque senza creare problemi.
Da un museo all’altro, per poi giungere ad un concerto finale di sapore balcanico nelle sale espositive del museo di Scienze Naturali, la musica e l’energia della Bandabardò. Ed al proposito di tale museo, qui è stata prolungata la bella mostra a cura di Experimenta “Nel nostro piatto”, che ci farà trafficare per scoprire vizi e segreti di tanti alimenti, ed essendo in sostanza una delle due mostre da potere visitare nel corso della Notte; seconda, e non sottovalutiamolo, quella dedicata alle bici storiche nel Caffè del Teatro, che dalla sua nuova apertura sta migliorando sempre più come ospitate e curiosità: teniamolo d’occhio.
Infine per la domenica grande lavoro da parte museale per la consueta caccia al tesoro, alla ricerca di appunti perduti tra i vari poli cittadini e che infatti ha visto nutrite partecipazioni.
Prima di chiudere con la galleria con qualche foto, lascio ancora due riflessioni a margine: un sistema simile ha sicuramente permesso di ovviare al maltempo, ma va allargato e forse in parte ripensato tornando sui passi del tempo; con una serata di pieno sole sarebbe stato spiacevole un quasi nullo utilizzo degli esterni, atto tanto più ad attirare i visitatori alla visita. Forse qualche spettacolo più tematizzato e come già peraltro scritto qualche mostra o attività in più avrebbero portato nuovamente ad un successo simile a quello passato. C’è da dire che sul piano comunale è stata giustificata una scelta simile per non occupare ulteriormente i loro operai, già impegnati a dovere per mantenere vie e sicurezza per il passaggio del Giro d’Italia… ma allora perchè mettere proprio tale evento a ridosso?
Se la scelta era quella di catturare l’attenzione di più persone sull’onda dello stesso, perchè poi mostrare qualcosa di bello, ma di meno, proprio perchè carenti di risorse? L’ho trovato un piccolo cane che si morde la coda manifestazionale.
In ogni caso il compito è stato portato a casa, e staremo ad osservare cosa accadrà in una possibile futura edizione. E via di foto.