Un nuovo report, per una nuova edizione del Festival Internazionale del Teatro di Figura di Pinerolo, evento ormai storico che raccoglie proprio nella nostra città per una intera settimana i migliori artisti delle arti visive sul posto: animazioni, teatro, burattini, marionette e tanti altri mezzi fantasiosi per raccontare storie e suscitare emozioni. Visti però alcuni dettagli, forse è bene riflettere sui risultati di questo momento, da sempre in gran sordina rispetto alla propria bellezza.
Viene ripresa infatti la forma del 2016, con una grande serata iniziale per le vie del Centro Storico, per poi alternare nel corso della settimana momenti pomeridiani e serali sino al sabato successivo, con gli ultimi spettacoli ed il congedo finale.
Di per sè funziona, ed anzi la prima bella serata estiva porta nel centro un sacco di visitatori, che si alternano come pubblico tra spettacoli esterni e interni, questi presso la chiesa di Sant’Agostino. Fiabe per bambini, ma pure momenti più adulti e poetici, suggestioni gitane, improvvisazione comica e tradizione napoletana si impossessano di tutti gli spiazzi lungo via Principi d’Acaja. Il risultato finale è dunque ottimo, ma non so il perchè di una partenza così piena, ed un finale più in sordina. Poi, non me ne vogliano tutti coloro che si sono esibiti nell’ultimo giorno, ovvero sabato passato 24 giugno, ma è strano il vedere un evento con maggiore pubblico all’inizio invece che alla fine, quando poi la qualità di quel che c’è da vedere è la medesima. Forse più spettacoli andrebbero anche all’aperto nel finale? Supposizioni per verità molto aperte, credo che l’organizzazione tenga già molto duro nel riuscire bene o male ogni anno a permetterci questi momenti, quindi magari è solo una scelta, che sia stilistica o di necessità.
Quello poi che mi affascina sempre molto è la diversa creatività di questi artisti, che davvero trovano sempre qualche nuovo mezzo per raccontare le loro storie: tra spettacoli per singola persona, animazioni con semplice carta piegata e ritagliata, e burattini dove la bocca del pupazzo coincide con quella di chi lo anima c’è davvero di che perdersi.
Solo che ogni volta finisco sempre nello stesso modo: la gente non lo conosce? Non ne sa la sua portata internazionale? E mi rivolgo non solo al Pinerolese, ma anche a Torino e relativo hinterland, perchè questo è un evento “da Torino” che però abbiamo solo noi qua nella nostra (fin troppo) esempio di modestia Pinerolo.
Ed ora qualche foto dai vari spettacoli!
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