Spettacoli tra teatro e piazza quelli del 31° Festival del Teatro di Figura di Pinerolo “Immagini dell’Interno”, che come ogni anno sa toccarci con la sua semplicità e profondità nello stesso tempo. Una quattro giorni di eventi che riportano sul palco non solo burattini e marionette, ma pure oggetti, giocattoli od anche semplicemente mani, occhi e gesti del corpo: tutto per raccontare storie, avvicinare il pubblico a quest’arte ed emozionare. Perchè se infatti i dubbi dell’organizzazione sono sul come si possa modernizzare questo genere di spettacoli, in realtà assistendovi si capisce proprio come sia la loro natura concreta e reale a mantenerne intatta la magia. Buona anche la serata finale lungo via Principi d’Acaja, che si anima in ogni suo angolo di diversi spettacoli e musiche; magari quasi sarebbe da lasciare con spettacoli continui a rotazione, per evitare qualche piccolo intoppo organizzativo.
C’è poi da riflettere in positivo anche sulla sempre forte nazionalità ed internazionalità della manifestazione, con ospiti provenienti anche da Emilia, Spagna e Sud America, felici di passare per Pinerolo a regalare qualche momento di animazione al pubblico.
Pubblico che fortunatamente, e giustamente, è sempre stato piuttosto numeroso, seppure un Festival del genere possa essere a mio avviso di richiamo per almeno il doppio delle persone che ho incontrato. Ritorno a battere sullo stesso punto dolente, ma questa è per me una delle manifestazioni che la città stessa dovrebbe promuovere veramente a spron battuto, e non solamente con qualche cartellonistica cittadina: ha forza, ha artigianalità, ha fantasia ed ha il potere di incantare bambini ed adulti nello stesso tempo. Dunque cerchiamo con assoluta pressanza di evitare che vada perduta altrimenti, a dispetto del nome, non sarà il teatro ad essere di figura, ma noi a farcene una. Con tutti.
E su queste note pacate quanto una bastonata di Sandrone Pavirone, vi lascio alla consueta fotogalleria:
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