Una edizione sofferta quella del 2016 dell’evento Dire, Fare, Ecosolidale, ma che ha visto tutti i partecipanti vivacemente impegnati per riuscire a garantirne un buon successo nel weekend del 28 e 29 maggio.
Il sabato si cominciano ad allestire gli stand e dunque si parte nel pieno pomeriggio: si riconferma una mescolanza di realtà, trovando associazioni del territorio per l’aiuto umanitario, la salvaguardia storica, la lotta alle mafie e via dicendo, con una seconda porzione più dedicata ai prodotti bio, caseari e ortofrutticoli, dei produttori locali a km 0. Diversi appuntamenti hanno poi visto discorrere sul palco temi sempre importanti ed attuali come la multiculturalità, la lotta all’omofobia, l’assistenzialismo, momenti dedicati ai bambini e le reti di distribuzione di cibo ai meno fortunati. Pienone poi per piazza Facta, quest’anno spazio a sè interamente dedicato alla canapa, pianta controversa della quale sono state mostrate in conferenze e banchi le diverse applicazioni nella medicina, nell’edilizia e persino in cucina.
Purtroppo è anche da segnalare qualche spazio in meno rispetto ai precedenti anni, il che è un peccato proprio per la particolare finalità dell’evento, ovvero unificare diversi modi di parlare e discutere un mondo migliore; potrebbe essere buono a questo punto cercare qualche ospite extraPiemonte, ovviamente in linea con le capacità finanziarie a disposizione. Al proposito, si è partiti con una raccolta fondi per andare in aiuto alla manifestazione, ma forse partita un po’ troppo tardi e con non molta pubblicizzazione; in un prossimo anno si potrebbero portare avanti dei progetti e poi chiedere un aiuto mirato nella realizzazione degli obiettivi.
La giornata più complessa da affrontare è stata però senza dubbio la domenica, colpita da un forte acquazzone che ha costretto gli standisti a correre ai ripari sotto il porticato di piazza del Duomo: tutti si sono dati una mano a vicenda per ripartire immediatamente con il programma, segno di come la solidarietà sia anche tra gli stessi espositori. Poi fortunatamente un momento di pausa nel pomeriggio regala di nuovo un buon pubblico, per poi imbruttirsi di nuovo il tempo chiudendo al coperto delle aree conferenze molti dei presenti.
Nel complesso dunque direi un doppio plauso meritato, per lo spirito sempre vivace dell’organizzazione e dei presenti al non arrendersi di fronte alle difficoltà e portare avanti un momento dalle tante sfaccettature e dai lodevoli intenti.
Ed ora qualche foto nella gallery: