Da dove arrivano i terremoti: il secondo Lunedì Scienza

La dispersione del terremoto del 1808, e relative fratture nel terreno: se ne può persino notare una ad Abbadia Alpina.

La dispersione del terremoto del 1808, e relative fratture nel terreno: se ne può persino notare una ad Abbadia Alpina.

Nel secondo appuntamento dei Lunedì Scienza organizzati dal Civico Museo Didattico di Scienze Naturali di Pinerolo si è parlato di uno dei fenomeni più temuti, ovvero il terremoto. “Quando la terra trema: La storia sismica delle Alpi Cozie”, questo il titolo della serata tenuta da Gianfranco Fiorasio dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse dell’Università di Torino: un fenomeno da lui definito “inquietante”, sia per le note conseguenze catastrofiche che un sisma può portare, che per la incapacità di potere prevedere simili fenomeni.
In una prima parte si è osservato il fondamento scientifico dei sismi, scoprendo le faglie presenti sul nostro territorio e come lo spostamento impercettibile ma continuo delle placche terrestri modifichi l’aspetto geologico delle vallate: ne sono usciti calcoli davvero interessanti, come ad esempio il fatto che proprio la zona del Pinerolese sia soggetta ad una quantità minore di terremoti nel corso del tempo, ma di maggiore intensità rispetto alle zone più a sud del Piemonte; in pratica siamo il perno lungo il quale si muove lo Stivale.
Nella seconda parte, più storica, si sono citate numerose fonti che hanno riportato cronache di fenomeni sismici locali passati: il più forte e dai danni maggiori quello del 1808, che con epicentro in Val Pellice causò feriti e qualche decesso fortunatamente in numeri contenuti rispetto alle grandi stragi naturali simili, ma con ingenti danni alle costruzioni private, pubbliche e religiose: nei giorni seguenti fu necessario riempire città e paesi di puntelli in legno, bloccando il passaggio dei grandi carri per paura delle troppe vibrazioni.
Conclude la serata una osservazione su fenomeni particolari correlati ai movimenti del suolo che sono ancora in studio: improvvisi rigonfiamenti dei torrenti e fiumi prima del sisma e la presenza di luci lungo le pendici montane, talvolta facilonamente ricondotte al paranormale o all’ufologico, e che invece si riconducono ad una carica particolarmente elevata del terreno sul piano magnetico: una maggiore attenzione in questo campo potrebbe perfino dare qualche risultato sulla possibilità di scoprire le zone a maggiore rischio sismico in modo molto preciso, ma ad oggi la prevenzione dei tremolii di terra resta ancora purtroppo una chimera scientifica.
Per trovare gli altri eventi, li potete trovare al sito ufficiale:
http://www.pralymania.com/Museo_LunediScienza2014_IT.html

Copia di lavanderia fiorella LOGO nuovo