Da comunicato:
10^ edizione di “Corri in Rosa” a Porte il 6 luglio 2016
Tutto è pronto per la 10a edizione di Corri in Rosa a Porte, che quest’anno si svolgerà il 6 luglio 2016 alle 20.00.
Una manifestazione nata nel 2007 con l’intento di supportare la neo nata associazione Svolta Donna che come obiettivo principale ha sempre avuto quello di aiutare le donne colpite da violenza. Lo sportello di ascolto telefonico iniziò l’attività a gennaio 2008. In questi anni Svolta Donna è cresciuta e diventata Centro antiviolenza riconosciuto dalla Regione Piemonte; ha esteso i suoi servizi ai 109 comuni dell’ASL TO3 e ha aperto lo scorso anno la casa rifugio.
Corri in Rosa fin dalla prima edizione devolve tutto il ricavato delle iscrizioni all’associazione, per aiutarla in quelle spese che non sono coperte da bandi, come le utenze e l’ affitto della casa rifugio.
La nostra gara dal 2010 è gemellata con la città di Cuneo, che propone la stessa manifestazione il 30 giugno2016 sempre alle 20.
Con questo gemellaggio è nata la classifica combinata delle due corse podistiche che premia le migliori 10 atlete nel GranPrix combinata “il Podio”, con premiazione a Porte. Tante anche quest’anno le atlete che correranno i 5000 metri competitivi e ci auguriamo di avere ancora di più donne che cammineranno i 3000 o i 1500 metri per condividere insieme il “no” alla violenza sulle donne.
Dopo la premiazione sempre nel suggestivo parco comunale di Villa Giuliano, verrà offerto un buffet grazie alle ditte che ci offrono i loro prodotti.
Una serata dedicata interamente alle donne, ma anche gli uomini sono graditi ospiti, per condividere insieme la piaga della violenza sulle donne che in questi ultimi anni ha avuto una escalation allarmante con la morte violenta di tantissime donne e anche bambini. Un’occasione per infondere un messaggio di coraggio alle donne, che vogliono intraprendere un percorso di uscita dalla violenza prima che sia troppo tardi. Le donne devono imparare ad amarsi di più e a non sottovalutare i segnali di un uomo che controlla ogni movimento, che è troppo geloso, che si dimostra ossessivo e morboso, perché tutto ciò, denota che ha dei problemi con sé stesso e potrebbe diventare un potenziale uomo violento. Anche gli uomini possono intraprendere un percorso per curare le loro fragilità, perché chi fa violenza è una persona debole e non un forte, e solo facendosi aiutare ha la possibilità di diventare ”uomo vero” prima che sia troppo tardi e diventi un carnefice.
Basta informarsi, ci sono delle associazioni, degli psicologi e psicoterapeuti che si sono formati con corsi di specializzazione per aiutare i maltrattanti a guarire da questa patologia.
Vi invitiamo quindi a partecipare numerose/i ad una serata di sport con un aiuto concreto alle donne e con un appello agli uomini violenti che se vogliono possono iniziare una nuova vita.