Una nuova mostra a cura di Cesmap Pinerolo ci porta a saltare nella storia del rapporto tra l’uomo ed il cavallo: si tratta di Cavalli e Cavalieri, esposizione in tre differenti luoghi cittadini, ex chiesa di Sant’Agostino, Museo della Cavalleria (ovviamente) e Biblioteca Civica Alliaudi, e che durerà sino a maggio 2016. Vediamo dunque da spazio a spazio seguendo anche noi questo ipotetico percorso pinerolese, sino alla consueta galleria di immagini che potete trovare a fondo pagina.
La chiesa viene completamente trasformata dall’inserimento di drappi che scendono dal soffitto, in modo da dare l’impressione di trovarsi all’interno di una grotta preistorica: lo stesso panorama sullo sfondo è quello di un giorno qualsiasi di un uomo di Neanderthal. Nell’intorno si possono poi trovare le prime pannellistiche illustrative, con qualche fotografia e graffito rappresentante proprio delle sorta di cavalcature. Originale e suggestiva, ma forse più per rimanere nell’epoca descritta che in tema con il soggetto della mostra, una statua della dea madre inserita in un ex confessionale. Spostandoci poi al Museo si comprende che forse il problema della mostra è di tipo semantico: infatti più che una esposizione vera e propria la classificherei più come una installazione. Al piano terra e superiore troviamo infatti ulteriori pannelli scritti e corredati da qualche immagine, ma che non fanno altro che aiutare il ricco patrimonio già presente nella sede museale: quindi non ci si aspetti di trovare precisi oggetti od elementi esposti ad hoc per l’occasione, quanto una successiva serie di scritti, seppur interessanti. Infatti dispiace che a mostra finita tali parti debbano abbandonare il museo, del quale invece potrebbero essere interessante integrazione, con grafica chiara e vivace.
Ultima tappa quella in biblioteca, dove invece, a parte anche qua i pannelli che raccontano del sempre grande rapporto tra letteratura e ippica, si possono vedere alcune opere di grande interesse, sia per le illustrazioni che per i contenuti: un esempio un libro sul come approcciarsi con la propria cavalcatura stampato anni or sono proprio qui a Pinerolo.
Per concludere: l’allestimento è molto buono, e si spera che l’evento attiri qualcuno a percorrere le vie della nostra città ed a visitare il Museo della Cavalleria, che sarò ripetitivo ma continuo a rimarcarne la poca visibilità esterna rispetto alla bellezza interna; sicuramente chi si aspetta una esposizione in senso stretto troverà qualcosa di diverso, ed io stesso avrei apprezzato qualche altro materiale in più in modo concreto, specie sulla parte della mascalcia, ma comunque si tratta di un percorso storico che si spera non essere un “canto del cigno” del genere.
Ed ora qualche immagine in più: