Sabato 20 settembre 2014 la popolazione pragelatese presenta ” Migrazioni e Ritorni “, un viaggio nella storia del gemellaggio attraverso immagini, ricordi, emozioni.
L’appuntamento è per le ore 21.00 presso Casa Pragelato.
La revoca dell’Editto di Nantes (18/10/1685) toglie alle nostre popolazioni – in maggioranza “riformati “ la libertà di culto concessa da Enrico IV nel 1598 con conseguente demolizione di templi, lotte fratricide e spopolamento dei paesi.
Si calcola in circa duemila il numero degli emigrati.
Dopo un viaggio lungo e faticoso attraverso le Alpi e la Svizzera, circa una cinquantina di famiglie pragelatesi raggiungono Rohrbach, Wembach e Hahn nella regione di Hessen, in Germania. Ottengono ospitalità dal “signore” del luogo che mette a disposizione vaste distese di terra. Pian piano la lingua francese e provenzale alpina dei nostri antenati viene sostituita coercitivamente da quella tedesca ma ancora oggi ritroviamo un “legame profondo” con le origini. Lo spettacolo percorrerà, documentando in tre lingue, questo viaggio attraverso immagini, ricordi ed emozioni.
“La storia della storia”
“Die Geschichte der Geschichte“
Lo spettacolo è una sequenza di scene che racconta la storia di abitanti pragelatesi di fede valdese che, a causa della revoca dell’Editto di Nantes, sono emigrati prima in Svizzera nei pressi di Ginevra e successivamente in Germania, nella regione dell’Assia, vicino a Francoforte.
Per la creazione dello spettacolo si è partiti inizialmente da interviste alla popolazione locale per la registrazione delle storie e dalla documentazione relativa alle esperienze comunitarie e individuali, alle fotografie vecchie e nuove, alle fonti storiche esistenti sul recente passato e sulla storia antica.
Successivamente ci siamo recati in Germania con la comunità pragelatese su coinvolgimento del Comune di Pragelato e invito del comune di Ober Ramstadt che oggi accorpa amministrativamente i villaggi di Rohrbach e Wembach Hahn, in occasione dei 40 anni di uno storico Gemellaggio che nel 1974 ha riunito le comunità sorelle e riportato i figli alla loro terra d’origine.
Dopo abbiamo aperto un laboratorio con la comunità di Pragelato che attraverso storie, immagini e canzoni si racconterà la vita di comunità in quel periodo.
“In valle era stata formata una rete di ben 31 scuole. A Pragelato eravamo 14 maestri: 2 maestri principali a La Ruà e a Traverses e 12 nei villaggi, gli altri erano da Usseaux a scendere fino a Meano. Il maestro di scuola generale faceva scuola d’estate e i maestri di villaggio d’inverno.”
Le memorie di un soldato francese, i racconti di gente comune, la stretta di mano fra i due eserciti…i ricordi di un popolo costretto ad emigrare.
Questo spettacolo mette in luce una nuova fase di ricerca: dal materiale bibliografico, con in contemporanea una raccolta di testimonianze orali, concernenti antiche storie legate a quella emigrazione.
La selezione del materiale è avvenuta ed è stata organizzata attraverso la videoregistrazione, la sintesi scritta, l’acquisizione fotografica e in seguito, durante lo spettacolo verrà messa a disposizione del pubblico attraverso l’esposizione degli attori.
Partendo da una cena, tutti seduti ai tavoli a condividere, lo spettatore sarà parte integrante della scena, diventerà attore anch’esso e vivrà emotivamente i vari momenti tragici che l’uomo ha vissuto in quel periodo storico.
« Edit pour les Vaudois : rétractation ou exil. »
“I Valdesi dal 1713 erano ancora convinti di poter tornare senza dover rinnegare la loro fede protestante. Invece possono tornare solo i convertiti al cattolicesimo.
Alcuni tornano nelle valli, magari a riscuotere delle eredità, rimangono i contatti dunque (fino al 1750), ma dopo il 1713 finisce la speranza di ritornare in maniera definitiva. I valdesi in Germania avevano costruito i loro villaggi in posti in cui nessuno aveva mai costruito, senza sorgenti, al freddo”
Una comunità immigrata in Germania, una comunità che ricerca le sue radici dopo anni e una comunità che la raccoglie come parte integrante del suo territorio.
Uno sviluppo globale, come se in Germania ci fosse una borgata di Pragelato.
“i fratelli hanno ritrovato i loro fratelli”
Lo spettacolo mette in luce le distanze ma anche l’appartenenza, l’amicizia ma soprattutto radici lontane recuperate e un’identità ritrovata.
Il metodo di teatro e comunità viene nuovamente sperimentato partendo da una popolazione locale, aprendo le porte a qualcosa che và oltre le frontiere, qualcosa che si sviluppa oltre i confini e si ricrea la sua terra, la sua casa, la sua storia.
Una sequenza documentata di scene attraversa lo spazio scenico che è una casa “Casa Pragelato”, un luogo dove il protagonista è il pubblico, un pubblico tedesco di origine pragelatese, assieme agli abitanti di Pragelato e delle nostre valli.
Lo spettacolo vive di ricordi e di innovazione, in quanto la partecipazione è partita dai giovani, dai bambini, dagli adulti ed dagli anziani, una comunità che parla.
Attraverso immagini, musica, parole si anima lo spettacolo.
“La Storia della Storia”… e così come fatalità, dopo 40 anni, un sindaco, figlia del primo cittadino di 40 anni prima ed erede di una cultura ancestrale forte, si ritrova a riconfermare un Gemellaggio vissuto da bambina. Quella gente è anche la sua gente, i fratelli di Rohrbach e Wembah Hahn sono per lei i Pragelatesi ritrovati, parte integrante della comunità pragelatese.
Dal 16 al 21 settembre prossimi, a Pragelato, per qualche giorno, ci sarà l’Europa dei popoli con tutti i valori umani, religiosi, politici ed etici. Sarà rappresentata da comunità, oggi geograficamente lontane, che parlano lingue diverse, che professano fedi diverse, che vivono vite molto diverse in contesti diversi. Ad unirle c’è un’anima universale, un cuore che palpita e supera le diversità, gli ostacoli con l’amore che soltanto una terra madre può seminare nei suoi figli e che continua a germinare rigoglioso, nel cuore degli uomini, a distanza di secoli.
L’Amministrazione di Pragelato, con la fattiva partecipazione di tutta la popolazione pragelatese e degli enti del territorio, è lieta di presentare un programma di eventi organizzati e pensati per accogliere la comunità gemellata con grande calore umano e con affetto fraterno.